sabato 21 marzo 2020

Giorno 9 e 10: Santiago de Cuba e la sua anima afro-cubana


Sosta alla basilica De la Virgin de la Caridad del Cobre

Venerdì mattina facciamo una passeggiata nel centro storico di Camagüey e poi partiamo alla volta di Santiago de Cuba, ma faremo prima una sosta alla basilica de la Virgin de la Caridad del Cobre, pochi chilometri a nord rispetto alla città.
Patrona di Cuba, nella basilica sono conservate, oltre al premio Nobel di Hem, molti cimeli di personaggi illustri che hanno deciso di lasciarli in omaggio alla Madonna o come segno di riconoscenza nei confronti del popolo cubano. Sono conservati qui i doni portati alla Vergine dai tre Papi venuti in visita sull’Isola, rispettivamente: Giovanni Paolo II nel 1998, Benedetto XVI nel 2012 e Francesco nel 2018. Inoltre ci sono: medaglie, magliette di sportivi, guantoni da baseball (sport nazionale) e alcune lettere.
Davanti all’altare sono depositati tantissimi fiori portati dai fedeli di tutto il Mondo che sono stati qui in pellegrinaggio e così, anche noi decidiamo di lasciare un girasole.
All’uscita della basilica incontriamo tre suore che ci fermano e ci bagnano le mani con dell’acqua, che io suppongo sia stata benedetta.
Finemente truccate non hanno più di quarant’anni e, dopo averci chiesto se quello che abbiamo visto della loro Isola ci sia piaciuto, ci danno un abbraccio e un bacio sulla guancia lasciandomi ancora una volta stupita del calore, della genuinità di questo popolo e di quanto io non fossi preparata a tutto questo.
Quando ormai si sta facendo buio proseguiamo verso la meta di oggi: Santiago de Cuba.

Medaglia del premio Nobel di Ernest Hemingway e
altri cimeli conservati alla basilica dedicata alla
Vergine. 

























La Casa de la Trova di Santiago

Arrivati in albergo ci assegnano la nostra stanza, dove possiamo sistemare le valige e fare una doccia, poi usciamo a cena. Dopo aver mangiato Maria propone di andare ad assaggiare il migliore Rum dell’Isola mentre potremmo ascoltare un po’ di musica alla Casa de la Trova: locale tipico di Cuba, che abbiamo incontrato già in diverse città visitate.
Il termine Trova è il nome di alcune radici di un albero tipico dell’Isola e da questo termine deriva la parola trovadores: il nome dei musicisti itineranti che suonano in questi locali.
La Casa della Trova di Santiago è la più antica di Cuba, dove si può assaggiare la bevanda tipica cioè il Rum Santiago de Cuba invecchiato vent’anni mentre si ascolta musica dal vivo.
L’atmosfera del locale è familiare e la musica, dal classico ritmo caraibico, ci invita a ballare e a rilassarci, così poi troviamo un tavolo per sederci e bere qualcosa.

Casa de la Trova



Santiago de Cuba

Il sabato è interamente dedicato alla vivace Santiago che, con un milione e mezzo di abitanti, è la seconda città più popolosa di Cuba.
In molte città, come ad esempio Trinidad, il tempo sembra non essere mai trascorso e tutto pare essersi fermato a secoli fa, mentre Santiago è come se avesse trovato la miscela perfetta tra il suo cuore latino e il suo ritmo africano.
Pur mantenendo lo stesso stile de L’Avana, questa città possiede un’anima tutta sua; diversamente dalla capitale molte strade del centro sono abbastanza strette e per questo motivo noto che le auto lasciano il posto alle moto, che sono considerate mezzi di trasporto più comodi.
Parque Céspedes è la piazza principale di Santiago, dove spesso la banda suona dal vivo oppure risuonano le note della musica che arriva da locali nei quali sta suonando un gruppo, così il ritmo della Salsa mi avvolge immediatamente come era successo a Camagüey.
Visitiamo il palazzo della Santeria poi il resto della mattinata viene dedicato al centro città e allo shopping.
La Santeria è una pratica religiosa che unisce elementi del cattolicesimo con altri delle religioni tradizionali degli schiavi africani. Praticata in tutta l’Isola e in diverse parti dell’America Latina, i suoi raduni rituali hanno influenzato la musica, le danze e le tradizioni di Cuba .
Siccome io sono una persona scaramantica, vorrei saperne di più al riguardo ed essendo rimasta affascinata dai rituali che Maria mi descrive sarei interessata ad assisterne a uno, ma per ragioni di tempo e perché la mamma non condivide il mio interesse e le mie stranezze (come le definisce lei) vengo caldamente sconsigliata e invitata a proseguire, così sono costretta a rinunciare.
Nel pomeriggio ci trasferiamo sul mare per visitare il Castillo de San Pedro de la Roca del Morro fortezza militare dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
Prima di ripartire da Santiago io vorrei fare una visita a Baracoa, città più antica di Cuba, fondata da Diego Velázquez de Cuéllar nel 1511 e che viene definita la perla selvaggia del sud, ma Maria ci spiega che la strada per arrivarci è molto dissestata e che quindi non torneremmo in tempo per ripartire con il resto del gruppo.
“In ogni viaggio che facciamo, bisogna sempre lasciare qualcosa indietro, così da poter avere la scusa per tornare.” mi dice rivolgendomi un grande sorriso ”Domani andremo ad Holguin che è una bellissima città poi vi godrete un po’ di mare, qualche escursione, un po’ di relax a Guardalavaca e quando tornerai mi porterai la Nutella!” detto questo mi abbraccia e io interpreto le sue parole come una promessa.
Finita la visita al Castello del Morro, rientriamo in albergo, facciamo una doccia e usciamo per l’ultima cena in compagnia di Maria.




Cattedrale Nuestra Señora de la Asunción 


Parque Céspedes

Balcone da cui Fidel ha tenuto alcuni dei suoi più importanti comizi



 





Plaza de la Revolución e il monumento dedicato al generale Antonio Maceo 




Museo Emilio Bacardi

il nome della famiglia Bacardi era stato dato al Rum Bacardi (considerato il migliore rum di tutta l' Isola, ma negli anni 2000 il nome è stato cambiato in Santiago de Cuba)





Castillo de San Pedro de la Roca del Morro 



Bambole, statuette e oggetti usati durante alcuni rituali della Santeria




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