mercoledì 31 luglio 2019

OVERSHOOT DAY


Come ironizzare su Greta non cambierà le cose

Questa mattina ho iniziato a scrivere mentre stavo ascoltando alla radio la lettura delle prime pagine dei quotidiani. Tutti hanno messo in evidenza la ricorrenza di oggi 29/07/2019. Oggi è l’Overshoot day, cioè il giorno dell’anno in cui l’umanità ha già consumato tutte le risorse prodotte dal pianeta durante l’intero anno in corso. Nel 2018 questa data è caduta il primo agosto, quindi continua ad arrivare sempre più in anticipo. A mio avviso, la situazione è più che allarmante basti pensare che continuando con questa velocità tra dieci anni l’overshoot day potrebbe arrivare un mese prima. Ma forse per capire fino in fondo la gravità e per correre ai ripari in modo consapevole vanno spiegate un po’ di cose.

La differenza tra ecologia e sostenibilità

L’ecologia è la scienza che studia le relazioni tra le specie e i rapporti che esse hanno con il loro ambiente. Questa disciplina scientifica comprende la biologia, la genetica, la chimica, la fisica, le scienze della Terra e altre scienze; concetti fondamentali per l’ecologia sono: la biodiversità e l’evoluzione. Erroneamente spesso si associa l’ecologia al concetto di ambiente, confondendola con l’educazione ambientale e la sostenibilità. Queste ultime sono approfondimenti emersi dopo gli anni 60 e 70 come conseguenza degli studi evidenziati dall’ecologia moderna. Tutto ciò ha messo in luce che, la rivoluzione industriale, l’avvento del motore, l’utilizzo smisurato di combustibili fossili e l’abuso delle tecnologie hanno prodotto un inquinamento antropico che sta alterando velocemente i processi evolutivi, di adattamento e soprattutto sta impoverendo la biodiversità del nostro pianeta. Proprio da questi concetti è nata la necessità di concentrarsi su scienze e tecnologie che tutelano, per quanto è possibile, l’ambiente e le sue risorse.

Approccio all’ecologia e alla sostenibilità

L’ecologia è alla base dei miei studi di laurea in Scienze della Natura e dell’Ambiente e mi fa piacere vedere che corsi di laurea come il mio abbiano sempre più iscritti. Indice che questa scienza entrerà sempre di più nello stile di vita di molti e sarà alla base di tecnologie che diventeranno  più rilevanti in futuro, ma non è sufficiente.
Perché l’Ecologia, l’Educazione Ambientale e alla Sostenibilità non devono essere solo la scelta di alcuni, ma devono entrare nella quotidianità di tutti a partire dai bambini in tenera età.
Oltre alla buona educazione domestica,  l’ecologia deve essere studiata a scuola e la buona educazione ambientale deve essere incentivata come materia interdisciplinare. I bambini devono imparare fin da piccoli come comportarsi nei confronti dell’ambiente e degli altri esseri viventi. Stanno aumentando le manifestazioni e le iniziative pro ambiente, è giusto, ma non sufficiente. La giornata dedicata agli alberi è una buona prassi, ma poi tutti i giorni si deve imparare che un albero per quanto sia malato, come si fa con un essere umano lo si cura. In molte scuole (a partire dall’Infanzia) esiste già l’attività degli orti, e penso che questa iniziativa debba continuare a casa come compito per coltivare i propri prodotti, affinché questo diventi una filosofia di vita. Ripulire e riqualificare ambienti purtroppo a volte è necessario, perché c’è chi dimentica la buona educazione: evviva i volontari, ma giornate di educazione ambientale che hanno come scopo andare a raccogliere  i rifiuti nei giardini pubblici, li vedo necessari fino ad un certo punto; sarebbe invece sufficiente sapere che non si sporca e chi lo fa deve pagarne le conseguenze.

L’urgenza di politiche ambientali e coscienza civile

Quelli che vi ho elencato sono solo esempi di atteggiamenti che alcuni già possiedono, ma è necessario che le politiche ambientali migliorino, che vengano applicate velocemente e che la coscienza dei singoli individui evolva in tal senso

Da recenti studi è emerso per esempio che la temperatura dell’atmosfera terrestre avrà un aumento tra 1,5°c e 7°c entro la fine del secolo; con la variazione di circa 6°c che dipenderà da come verrà affrontato il problema in modo globale.
E dal macro al micro non è che vada meglio, anzi: si è evidenziato che la Pianura Padana per l’intenso traffico, per l’industrializzazione e la sua conformazione detiene il primato delle condizioni ambientali e climatiche più critiche; in particolare Piacenza è tra le province più inquinate. La Val d’Arda ha una qualità dell’aria tra le peggiori, migliora solo nelle zone montuose lontano dai centri abitati; ed è leggermente più buona la condizione delle altre valli ma non troppo. (come ho descritto nella mia tesi di Laurea, basandomi sui dati Arpa Piacenza).

Tornando sul piano globale, credo che il “fenomeno” Greta Thumber esploso recentemente possa far riflettere molto su questi temi. Greta è una ragazzina di poco più di sedici anni, nota per il suo attivismo a favore della sostenibilità contro i cambiamenti climatici, che con la sua battaglia ha coinvolto in breve tempo milioni di ragazzi di tutto il mondo nel movimento Fridays For Future.



Ammetto di aver sorriso anch’io vedendo alcuni “memes” che fanno dire a Greta qualsiasi cosa riguardo a catastrofi planetarie, però questa ragazzina ci mette di fronte alla palese verità.  Che faccia tutto per sua volontà o sia portavoce di una coscienza comune, Greta ha attirato decisamente l’attenzione sul cambiamento climatico e questi riflettori non si devono spegnere, anzi devono amplificarsi e nel contempo chiamare tutti ad agire.



La pianura padana-veneta vista attraverso l’emissione media annua di luce notturna. Le linee tratteggiate rappresentano le principali vie di traffico. Dati ed immagine elaborati dal NOAA National Geophysical Data Center. I dati DMSP sono stati raccolti dall’US Air Force Weather Agency.


Concentrazione di ossidi di azoto in particolare biossidi di azoto (NO2) fotografati dal satellite ESA nella primavera del 2019.

Alla scoperta di Anna



Oggi è il giorno della mia prima intervista per il blog e sono un po’ emozionata anche perché è un’intervista speciale. Ho appuntamento a casa di Anna Fossati alle 17, ma arrivo un po’ in anticipo. Anna è nata nel 2001 a Fiorenzuola d’Arda come me, ed ho avuto la possibilità di conoscerla quando gestivo il caffè letterario. Mi avevano suggerito di leggere qualche suo lavoro Confidenze scolastiche e così ho cominciato con il suo primo libro, un racconto per adolescenti scritto in forma di diario. Quando è venuta ospite al mio caffè Sofia Brizzi, giovane scrittrice genovese coetanea di Anna, ho pensato subito di invitare la diciassettenne autrice di Fiorenzuola per dimostrare che i giovanissimi a cui interessa la letteratura ci sono.
La serata con Anna è stata un successo; e nei mesi a seguire ci siamo tenute in contatto. L’ultimo incontro risale a poco più di un mese fa quando, la compagnia teatrale modenese i Termosifoni ha messo in scena lo spettacolo Cirqo al Teatro Verdi di Fiorenzuola. Il ricavato della serata è andato in beneficenza all’associazione A.FA.DI.(associazione famiglie disabili) della città di cui Anna e la sua famiglia sono attivisti. Per l’occasione Anna ha scritto il testo di una canzone che in apertura ha interpretato in collaborazione con l’artista e amica Camilla Barbuti.
Così eccomi qui. Suono il campanello e salgo i pochi gradini all’ingresso della palazzina dove abita. Ad accogliermi è Maria Irene, la madre di Anna, subito seguita da un simpatico cagnetto bianco che deve ovviamente accogliere il nuovo arrivato e sbirciare per capire se è giusto che entri in casa sua. Subito sono colpita dall’aura di casa: accogliente, moderna, colorata e sono avvolta da una calda e rilassante atmosfera. Anna è alla penisola della cucina dove sta posizionando il tablet per registrare il video dell’intervista con la luce migliore. Entrambe siamo emozionate, ma tra una risata e l’altra la tensione sparisce e si comincia. Con Anna abbiamo parlato di tante cose, della sua scrittura, e di come questa sia cambiata negli anni, ad alcune delle sue nuove collaborazioni, e di come vede il suo futuro…
Ma adesso mi fermo qui: per scoprire cosa mi ha raccontato, vi basta guardare il video e buon divertimento! 



mercoledì 24 luglio 2019

Agorà e Colazione da Tiffany


Buongiorno!

Oggi Vorrei segnalare due film che andranno in onda stasera in seconda serata, nella medesima fascia oraria, e che mi stanno mettendo seriamente in crisi: quale gurdare?
Su RaiMovie alle 23.05 andrà in onda Agorà (Spagna): Il film di Alejandro Amenabar con Rachel Weisz del 2009; mentre su Paramount Channel alle 23.00 andrà in onda il classico e intramontabile Colazione da Tiffany (Usa), tratto dall’omonimo romanzo di Truman Capote con Audrey Hepburn del 1961. A mettermi in difficoltà sono i due personaggi femminili.


Rachel Waisz interpreta Hypatia: filosofa agnostica e brillante scienziata del IV sec. d.c. vissuta ad Alessandria d’Egitto. Mentre violenti scontri religiosi infuocano e distruggono la città, riversandosi anche all’interno della leggendaria biblioteca, Hypatia seguita da alcuni  fedeli discepoli si riavvicina ai vecchi studi di astronomia di Aristarco (astronomo greco) andati dimenticati, riusciendo a dimostrare l’eliocentrismo della Terra dodici secoli prima delle teorie diffuse da Copernico e da Galileo. In forma romanzata, a mio avviso, questo film riesce a disegnare la figura di una donna libera, brillante e forte disposta a tutto per affermare la verità scientifica di ciò in cui crede; una donna che vede in ogni uomo un essere libero e pensante che va al di là di quello che detta la religione.



Nella pellicola americana, invece, Audrey Hapburn interpreta la giovane e ingenua Holly Golithly, che si mantiene facendo l’accompagnatrice e accettando soldi da un boss carcerato nella New York degli anni '60. Una scena cult del film è quella iniziale dove Holly scende da un taxy e consuma una veloce colazione davanti alle vetrine della famosa gioielleria newyorkese Tyffany & Co. che dopo gli anni '60 deve una importante fetta della sua popolarità proprio a questo film. La vita di Holly viene stravolta quando nel suo palazzo si trasferisce lo scrittore in panne per mancanza d’ispirazione Paul Varjak. Tra vari incidenti i due sono indotti a iniziare una nuova vita.
La Hapburn, probabilmente in uno dei suoi film più famosi, ha lanciato uno stile nuovo ed elegante che è rimasto invariato nei decenni a venire; molte donne nel mondo si sono messe almeno una volta nella vita “il tubino nero come Audrey Hapburn in Colazione da Tiffany”.



Questi film hanno come protagoniste due personaggi femminili che apparentemente potremmo porre agli antipodi come se fossero il bianco e il nero. Invece, secondo me, non sono poi cosi lontane e opposte. Qualsiasi donna desidera essere brillante, libera e intelligente ma, nello stesso tempo elegante e romantica come mi sembra giusto che sia. In tutte le cose della vita esistono le sfumature quindi una cosa non esclude l’altra! Il web e il computer oggigiorno ci danno un sacco di possibilità quindi credo che stasera prima di dormire mi farò trasportere da Holly nella sua vivace e frenetica New York e domani sera con Rai Replay mi farò trasportare in Egitto per ammirare il coraggio e la stupefacente mente femminile che più di millecinquecento anni fa ha rivoluzionato il pensiero scientifico.