Come ironizzare su Greta non cambierà le cose
Questa mattina ho iniziato a scrivere mentre stavo ascoltando alla radio la lettura delle prime pagine dei quotidiani. Tutti hanno messo in evidenza la ricorrenza di oggi 29/07/2019. Oggi è l’Overshoot day, cioè il giorno dell’anno in cui l’umanità ha già consumato tutte le risorse prodotte dal pianeta durante l’intero anno in corso. Nel 2018 questa data è caduta il primo agosto, quindi continua ad arrivare sempre più in anticipo. A mio avviso, la situazione è più che allarmante basti pensare che continuando con questa velocità tra dieci anni l’overshoot day potrebbe arrivare un mese prima. Ma forse per capire fino in fondo la gravità e per correre ai ripari in modo consapevole vanno spiegate un po’ di cose.
La differenza tra ecologia e sostenibilità
L’ecologia è la scienza che studia le relazioni tra le specie e i rapporti che esse hanno con il loro ambiente. Questa disciplina scientifica comprende la biologia, la genetica, la chimica, la fisica, le scienze della Terra e altre scienze; concetti fondamentali per l’ecologia sono: la biodiversità e l’evoluzione. Erroneamente spesso si associa l’ecologia al concetto di ambiente, confondendola con l’educazione ambientale e la sostenibilità. Queste ultime sono approfondimenti emersi dopo gli anni 60 e 70 come conseguenza degli studi evidenziati dall’ecologia moderna. Tutto ciò ha messo in luce che, la rivoluzione industriale, l’avvento del motore, l’utilizzo smisurato di combustibili fossili e l’abuso delle tecnologie hanno prodotto un inquinamento antropico che sta alterando velocemente i processi evolutivi, di adattamento e soprattutto sta impoverendo la biodiversità del nostro pianeta. Proprio da questi concetti è nata la necessità di concentrarsi su scienze e tecnologie che tutelano, per quanto è possibile, l’ambiente e le sue risorse.
Approccio all’ecologia e alla sostenibilità
L’ecologia è alla base dei miei studi di laurea in Scienze della Natura e dell’Ambiente e mi fa piacere vedere che corsi di laurea come il mio abbiano sempre più iscritti. Indice che questa scienza entrerà sempre di più nello stile di vita di molti e sarà alla base di tecnologie che diventeranno più rilevanti in futuro, ma non è sufficiente.
Perché l’Ecologia, l’Educazione Ambientale e alla Sostenibilità non devono essere solo la scelta di alcuni, ma devono entrare nella quotidianità di tutti a partire dai bambini in tenera età.
Oltre alla buona educazione domestica, l’ecologia deve essere studiata a scuola e la buona educazione ambientale deve essere incentivata come materia interdisciplinare. I bambini devono imparare fin da piccoli come comportarsi nei confronti dell’ambiente e degli altri esseri viventi. Stanno aumentando le manifestazioni e le iniziative pro ambiente, è giusto, ma non sufficiente. La giornata dedicata agli alberi è una buona prassi, ma poi tutti i giorni si deve imparare che un albero per quanto sia malato, come si fa con un essere umano lo si cura. In molte scuole (a partire dall’Infanzia) esiste già l’attività degli orti, e penso che questa iniziativa debba continuare a casa come compito per coltivare i propri prodotti, affinché questo diventi una filosofia di vita. Ripulire e riqualificare ambienti purtroppo a volte è necessario, perché c’è chi dimentica la buona educazione: evviva i volontari, ma giornate di educazione ambientale che hanno come scopo andare a raccogliere i rifiuti nei giardini pubblici, li vedo necessari fino ad un certo punto; sarebbe invece sufficiente sapere che non si sporca e chi lo fa deve pagarne le conseguenze.
L’urgenza di politiche ambientali e coscienza civile
Quelli che vi ho elencato sono solo esempi di atteggiamenti che alcuni già possiedono, ma è necessario che le politiche ambientali migliorino, che vengano applicate velocemente e che la coscienza dei singoli individui evolva in tal senso
Da recenti studi è emerso per esempio che la temperatura dell’atmosfera terrestre avrà un aumento tra 1,5°c e 7°c entro la fine del secolo; con la variazione di circa 6°c che dipenderà da come verrà affrontato il problema in modo globale.
E dal macro al micro non è che vada meglio, anzi: si è evidenziato che la Pianura Padana per l’intenso traffico, per l’industrializzazione e la sua conformazione detiene il primato delle condizioni ambientali e climatiche più critiche; in particolare Piacenza è tra le province più inquinate. La Val d’Arda ha una qualità dell’aria tra le peggiori, migliora solo nelle zone montuose lontano dai centri abitati; ed è leggermente più buona la condizione delle altre valli ma non troppo. (come ho descritto nella mia tesi di Laurea, basandomi sui dati Arpa Piacenza).
Tornando sul piano globale, credo che il “fenomeno” Greta Thumber esploso recentemente possa far riflettere molto su questi temi. Greta è una ragazzina di poco più di sedici anni, nota per il suo attivismo a favore della sostenibilità contro i cambiamenti climatici, che con la sua battaglia ha coinvolto in breve tempo milioni di ragazzi di tutto il mondo nel movimento Fridays For Future.
Ammetto di aver sorriso anch’io vedendo alcuni “memes” che fanno dire a Greta qualsiasi cosa riguardo a catastrofi planetarie, però questa ragazzina ci mette di fronte alla palese verità. Che faccia tutto per sua volontà o sia portavoce di una coscienza comune, Greta ha attirato decisamente l’attenzione sul cambiamento climatico e questi riflettori non si devono spegnere, anzi devono amplificarsi e nel contempo chiamare tutti ad agire.
La pianura padana-veneta vista attraverso l’emissione media annua di luce notturna. Le linee tratteggiate rappresentano le principali vie di traffico. Dati ed immagine elaborati dal NOAA National Geophysical Data Center. I dati DMSP sono stati raccolti dall’US Air Force Weather Agency.
Concentrazione di ossidi di azoto in particolare biossidi di azoto (NO2) fotografati dal satellite ESA nella primavera del 2019.
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