La cucina che ci esce dalle orecchie
Basta cuochi in tv! C’è bisogno di cultura, ha sbottato
Riccardo Muti.
Seguo il Maestro da tutta la vita e sono quasi certa che le
parole che ha usato siano proprio queste; molto simpatico e per nulla austero,
come ci si potrebbe aspettare da un uomo del suo calibro, non bada a mezzi
termini se deve esprimere un’opinione. E in questo caso devo ammettere che mi
trova in perfetto accordo. La cucina è diventata una vera moda, ma non solo in
tv anche sui giornali e sui Social Network; non si tratta più solo di cucina,
ma di estetica e immagine: come bisogna presentare un piatto oppure quali
locali è giusto frequentare in base all’arredo. Credo che questo sia sbagliato:
secondo me ognuno ha i propri interessi e chi è appassionato di cucina
continuerà ad esserlo, la cucina fa comunque parte del bagaglio culturale di
tutti; è il messaggio quasi maniacale che viene trasmesso che mi infastidisce,
non esiste trasmissione in cui non ci sia una rubrica di cucina. Ancora più
fastidioso a parer mio è il fatto che questi cuochi ci vengono imposti come
fossero degli dei, mentre le cose che veramente sono importanti vengono relegate
solo a certi canali; voglio dire perché ad esempio all’ora di pranzo quasi
tutti i canali oramai hanno programmi di cucina , ma per vedere un’Opera
dobbiamo guardare rai cultura o aspettare il sette dicembre per vedere la
diretta de La Scala?
Assunzione della Vergine affresco di Correggio, cupola del Duomo di Parma |
“Oh ma io l’Opera non la capisco…” questa è la scusa più
frequente che mi capita di sentire, ma la mia risposta più frequente, che non
intendo cambiare anche se risulto antipatica, è:”ma ne hai mai vista una?....Lo
sai che esistono Opere divertentissime per esempio Così fan tutte o L’elisir
d’amore, lo sai che il loggione (la piccionaia), cioè l’ultimo piano dei
teatri quello sopra le gallerie è il reparto meno costoso in sala ed è sempre
stato il reparto dei meno abbienti e addirittura dei servi nell’800, credi che
un ciabattino o un operaio nascesse più “imparato” di te in fatto di musica?
Eppure tutti dicevano che se un’Opera veniva fischiata dal loggione non era
destinata a grandi successi. Mi fa diventare matta pensare che è la nostra
gente e il nostro Paese che ha dato il via a queste bellezze e ora sempre
questo paese le snobba.
Il potere della musica
La musica non ha bisogno di parole per essere capita: non ha
proprio bisogno di essere capita. Quando si entra in una sala in cui viene
fatta della musica il mondo ad un tratto appare diverso, la lingua che si parla
non ha più confini e persino le persone che si incontrano è come venissero da
un altro pianeta. Quando una musica riesce a coinvolgere chi suona e chi
ascolta, non importa che sia fra Martino,
Beethoven o De Gregori, riesce ad
esprimere tutto quello che occorre capire.
Voglia di cultura
Ma io credo anche che in molti abbiano voglia di cultura e
di bellezza, lo dimostrano gli ascolti che hanno registrato i programmi di
Piero e Alberto Angela, i programmi di Roberto Bolle e le dirette dai tanti
teatri italiani e non.
C’è fame di cultura!
Il mondo è talmente bello, ricco e grande che non
smetteremmo mai d’imparare pur rimanendo sempre ignoranti di qualcosa, allora
perché limitarsi e farsi limitare?
Da alcuni fine settimana sto approfittando del tempo libero per
visitare qualche castello, reggia, mostra o galleria d’arte in provincia di
Parma o Piacenza perché quest’anno con Parma
capitale della cultura molti sono gratuiti e vengono organizzate diverse
manifestazioni, spettacoli ed eventi; personalmente sono molto orgogliosa di
tutto ciò, questa è la terra dove affondano le mie radici e non vorrei essere
nata in nessun altro posto al mondo, ho grandi aspettative e sono sicura che
sarà un anno di successi.
Intendo fare un resoconto di quello che vedo…venite con me
se vi va!
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